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A Letizia Catarini piace |
Spatriati |
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Desiati Mario, Spatriati Il titolo deriva dal termine dialettale pugliese “spatrièt”, in particolare di Martina Franca dove vivono i protagonisti Claudia e Francesco. Come ci dice Desiati questo termine non indica solo un emigrato, ma anche chi non trova una sua collocazione, non è a suo agio in nessun ambiente e che ricerca altrove se stesso, spesso con insuccesso. E' un romanzo in cui si racconta un'amicizia, un amore irrisolto da parte di Francesco, e per entrambi la ricerca di una identità anche rispetto alla propria sessualità che sembrano trovare in rapporti omosessuali. Si racconta un sud immobile, pieno di pregiudizi e convenzioni, di rapporti familiari di facciata che racchiudono contraddizioni, disagi e mancanza di amore, con modelli a cui i protagonisti cercano di ribellarsi, in particolare Claudia e si aggrappano alla loro amicizia che li aiuta a superare l'essere diversi in un piccolo paese. Anche se vivono nel periodo 'della primavera pugliese' le opportunità sono poche e si ripete come da decenni la migrazione verso il nord e la più intraprendente Claudia, disposta ed aperta alle più diverse esperienze lavorative, riesce a conquistare, anche quando va a Berlino, un suo spazio nella società, pur con qualche nostalgia per la propria terra. Francesco la seguirà senza però trovare una reale opportunità e ritornando a rifugiarsi in un vecchio trullo con un po' di terra dei suoi nonni. I giovani narrati sono spregiudicati con rapporti sessualmente molto fluidi, aperti a rapporti ambigui, forti, frequentando, ad esempio, a Berlino locali in cui il sesso, le droghe, riti quasi tribali sono esperienze cercate e vissute con intensità. Una rappresentazione di giovani trentenni, quarantenni delusi dalla vita, fragili e spatriati.
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Ultimo aggiornamento Giovedì 05 Maggio 2022 20:54 |